Ed un altro anno è quasi
passato, quello liturgico si è appena concluso e oggi inizia
l’Avvento!
Cosimo in settimana, ha portato
su lo scatolone con tutto il necessario per preparare il presepe e
l’albero e Chiara ci guarda chiedendosi che cosa sarà mai tutta
questa preparazione!
Ancora una volta, siamo in
attesa!
Quando aspettavamo Chiara,
l’Avvento ha segnato i primi mesi della gravidanza, la scoperta
della Sindrome di Down, il nostro ritrovarci fragili davanti a questa
diagnosi ma con la Speranza nel nostro cuore che Lui non ci avrebbe
mai abbandonato...e così è stato!
Ora, questo Avvento, in attesa
di...ehm...ancora il nome lo teniamo nel nostro cuore, segna gli
ultimi mesi, con tutti i preparativi per accoglierlo, mi ritrovo a
pensare e a chiedermi come Maria e Giuseppe abbiano atteso Gesù!
Se i primi mesi sono stata molto
agitata e nel panico perché avevo paura di essere presa un’altra
volta per una cavia da laboratorio, dal quinto mese sono abbastanza
rilassata e infatti mi addormento ovunque...anche davanti al pc
mentre scrivo! Ah..questi ormoni! Chiara guarda curiosa la pancia
crescere e mi accarezza e se sente un movimento parte meravigliata
con un sonoro “Ohhhh!”, che vedremo se ripeterà poi quando suo
fratello sarà qui!
L’Avvento è da sempre tempo di
attesa e questo tempo che abbiamo è un dono preziosissimo perché ci
permette di fare un passo oltre noi stessi, di guardarci dentro e di
rinnovare quella promessa di accogliere l’altro!
Domenica scorsa abbiamo dato il
benvenuto al nuovo parroco, nel paesino italiano oltre confine dove
andiamo a Messa e lui, sud-americano come Papa Francesco, ha fatto un
gesto che non ho mai visto fare. Alla fine della Messa, prima della
benedizione ha detto che sarebbe andato all’ingresso per salutarci
e abbracciarci tutti, uno per uno, perché ha detto, quello che
abbiamo fatto e detto in chiesa, i gesti e le preghiere non abbiamo
una fine temporale ma abbiano la possibilità di essere portati
fuori, e poi dentro le nostre case.
Ho custodito questo pensiero per
tutta la settimana, e in settimana, iniziando un cammino domestico
con Cosimo ed altre coppie mi sono ritrovata ad ascoltare le stesse
parole sul matrimonio, su come quello che è stato celebrato quel
giorno del 2015 si ripeta, non ogni domenica ma ogni giorno nella
quotidianità, nei gesti che io e Cosimo ci scambiamo, una
telefonata, un grazie, una carezza, nel rinnovare quella promessa di
accoglierci l’un l’altro, ogni giorno.
Ecco che cos’è il matrimonio
cristiano, ecco perché lo sposarci in chiesa, nella Chiesa, perché
si ricelebra ogni giorno, si cresce insieme ogni giorno, si perde un
pezzettino di sé ogni giorno, si fa morire un pezzetto del proprio
“io” per diventare un “noi”...e mi risuona nella testa quel
pezzettino del Vangelo di Giovanni: “Questo è il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri
amici”, dove la parola amici sta anche per il proprio marito e
la propria moglie!
Quanto è difficile stare
insieme! Accettare che l’altro non cambierà, perché è stato
voluto e pensato esattamente così com’è...e ringraziare il Grande
Capo per questo! Questo è il passo che dobbiamo fare, questa è la
promessa che si sta per compiere ancora, questo è il significato
della nascita di Gesù, non ci salviamo da soli, ci salva
qualcun'altro, ci dobbiamo lasciar salvare da Lui.
Buon Avvento a tutti!
Commenti
Posta un commento