Ogni giorno sento dire che la tecnologia ci sta causando solo problemi e che si lavorava di più quando non c’erano tutti questi computer, oppure che le macchine prenderanno il nostro posto un giorno.
In questo periodo dove tutti
siamo costretti in casa per via di una pandemia globale dobbiamo
ringraziare il Signore per tutta questa tecnologia che ci ha dato.
Dovremmo ammettere che solo grazie ad essa molti lavori sono potuti
continuare da casa grazie a questo famoso “smart working” che
tutti nominano in questo periodo in Italia (perché all'estero si
parla più di teleworking o home office) , e chissà chi sa a cosa
pensava colui che l’ha coniato questo termine che un po’ mi fa
ridere perché non ha niente di smart, a parte il fatto di poter
essere fatto da remoto da qualsiasi parte del mondo.
E’ proprio la tecnologia che in
questi giorni ci permette di essere in compagnia con i nostri cari,
con gli amici e ci permette anche di poter avere una piccola chiesa
in ogni casa.
Con le video chiamate riusciamo a
vederci con i genitori/nonni. È bellissimo vedere Chiara in questo
periodo che prende uno dei nostri telefoni appena li lasciamo
incustoditi e dice “Nonno” quando vuole vedere i nonni, anche se
devo dire ultimamente un po’ stufa, credo, della lontananza una
volta chiamati e puntati con le parole “Nonnooo” e “Ciao Ciao!”
accompagnato a bacini volanti va via a fare altro con i suoi giochi.
Oppure sempre con la video
chiamata si riescono a salutare gli amici e condividere piccoli
momenti come il pranzo pasquale.
Una cosa bellissima che ci sta
permettendo la tecnologia è anche quello di organizzare dei meeting
per festeggiare i compleanni di amici, brindare e insegnare alla
piccola come si fa “Cin Cin ” reale con noi e virtuale con gli
amici.
Sentirsi parte di una comunità
con la celebrazione di una S. Messa con un gruppo di italiani qui in
Austria grazie alla immensa disponibilità e pazienza di un sacerdote
che crea degli incontri virtuali dalla cappella della sala
parrocchiale per permetterci di seguire e interagire come una messa
normale.
La tecnologia ci ha permesso di
poter passare delle serate in famiglia vedendo un film in streaming o
seguendo dei programmi televisivi.
Ci permette di condividere le
nostre passioni con il resto del mondo, non so quanti video di
ricette sono stati cliccati su YouTube in questo periodo o quante
persone hanno iniziato delle attività fisiche con i trainer virtuali
o ancora essere aggiornati sulla situazione nazionale e mondiale
oppure imparare a fare la spesa on-line per accorciare le code dietro
ai supermercati che giustamente applicano alla lettera le restrizioni
per ridurre i contagi.
Poi con la tecnologia si può
fare anche del bene...Sapete
che è possibile condividere la potenza di calcolo del proprio pc per
supportare la ricerca di malattie? Basta installare un programmino e
dedicare delle risorse del computer per
fare “conti” per
conto di chi sta portando avanti la ricerca e richiede potenze di
calcolo matematico enormi.
Tutto questo è stato possibile
solo grazie alla tecnologia.
Ve la immaginate una pandemia in
casa senza accesso a tutto questo?
Per questo io dico “Dio
benedica la tecnologia ”.
Il mio personale parere e che il Signore
ci ha fornito di tutto questo tramite le menti di molti uomini anche
per poterci sentire meno soli.
Sono perfettamente d’accordo
sul fatto che il contatto fisico con gli altri e tutta un’altra
cosa, ma quando non è possibile raggiungere gli altri, la tecnologia
ci da la possibilità di sentirci vicini.
Ascoltavo la testimonianza di un amico sacerdote che ogni mattina chiama alcuni dei suoi parrocchiani soli per tenergli compagnia durante questo periodo. Immagino come sia bello per una persona sola poter avere qualcuno con cui parlare sopratutto in questo periodo di reclusione, piuttosto che in periodi normali dove solo uscendo di casa si può incontrare qualcuno.
Ascoltavo la testimonianza di un amico sacerdote che ogni mattina chiama alcuni dei suoi parrocchiani soli per tenergli compagnia durante questo periodo. Immagino come sia bello per una persona sola poter avere qualcuno con cui parlare sopratutto in questo periodo di reclusione, piuttosto che in periodi normali dove solo uscendo di casa si può incontrare qualcuno.
Personalmente ho provato a
mettermi in contatto con chi so che è solo, e notare la sua
necessità di comunicare con qualcuno, tanto che dopo una vita
lontano dalla tecnologia ha iniziato a valutare la possibilità di
acquistare uno smartphone e a buttarsi dentro un nuovo mondo odiato
fino a poche settimane prima.
Nella mia vita sto notando sempre
di più come niente è a caso, come la nostra vita sembra regolata da
linee guida che a volte tocchiamo e sorpassiamo, perché siamo liberi
di farlo, ma che pian piano ( o con un bello spintone, dipende dai
casi) ci riporta nella giusta strada.
In questo periodo, la sera, nella
speranza di far addormentare i piccoli ad un orario decente, mi
ritrovo a pregare e ringraziare il Signore anche di questi momenti di
reclusione,e a ringraziarlo per tutto quello che ci sta donando,
perché se prima certe cose le davamo per scontate ora hanno un altro
valore.
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