Tutto quello che ho


 

Dai dai, passami il computer che i bimbi dormono e posso scrivere un articolo!!”

Ho detto questa frase a Cosimo qualche giorno fa. Poco dopo abbiamo sentito Chiara chiamarci dalla sua stanza; il riposino lampo di 30 minuti le era bastato per ricaricarsi!


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.

A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.

Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». Mt 25, 1-13



Oggi ci riprovo, l’ispirazione di quel momento è passata e come mi capita spesso, non ho avuto il tempo di buttare giù l’idea che mi era venuta in mente e quindi, pazienza! Tornerà, forse in un altro momento, ma quello che mi spinge oggi a scrivere è il Vangelo delle dieci vergini, con le dieci lampade e qualche canzone che, ultimamente mi aiuta a pregare, sopratutto una, scritta alla fine della prima quarantena in Italia, da un gruppo musicale che ci piace un sacco e ha pubblicato una nuova canzone, frutto di questi mesi chiusi in casa, dove la nostra finestra sul mondo erano i social e le vie di fuga le pagine dei libri.

Abbiamo scoperto un nuovo modo di interagire, scambiare idee ed opinioni, di studiare, di pregare insieme, di vivere la S. Messa e si, cari Reale, la voglia di essere migliori e aggiungerei preparati!


E’ arrivato novembre e per me significa crescere, tra qualche giorno sarà il mio compleanno e la voglia di essere migliore c’è eccome!! Quest’ anno che volge al termine, sembra stato statico ma in realtà è stato un giro sulle montagne russe! Chiara che ha iniziato a camminare da sola a gennaio, la nascita di Pietro a febbraio dove ho sperimentato il parto naturale e ho scoperto una forza che non conoscevo, la primavera in quarantena dove ci siamo ritrovati ad organizzare in casa, così su due piedi un’ ufficio e “millemila” attività per intrattenere Chiara che quando era stufa di un neonato e due adulti, andava alla porta e sbatteva i pugni implorandoci di uscire per andare dagli altri bimbi, l’estate che non ha fatto in tempo ad arrivare che è subito finita, il tempo di far vedere ai bambini il mare e poi sono arrivati i colori dell’autunno, una quarantena parziale, Pietro che sta crescendo alla velocità della luce, per me, mamma di una prima bimba che va un po’ più piano, lui è troppo veloce!! Mi scopro a chiedergli di rallentare o a pregare chiedendo al Signore di farlo gattonare ancora un po’ e di non mettergli troppa curiosità addosso. Chissà perché per Chiara chiedevo esattamente il contrario!!


Questo mio anno personale si sta concludendo anche con una notizia che avrei voluto non avere sulla salute di mia mamma. Lei ha affrontato tante sfide, tutte vinte e questa, ne sono sicura, la supererà!

Per me questa volta è diverso, perché non posso essere li con lei, non posso essere li con i miei genitori, perché questa pandemia ci costringe ad essere lontani fisicamente. Mi sento un po’ come Giobbe, in questi giorni ne sto dicendo di ogni al Signore, e, per ogni volta che lo “sgrido”, poi c’è sempre l’abbandono che passa attraverso “manda la pace vera, la serenità, su tutto quello che ancora non so capire” per finire sempre con il “comunque Signore, sia fatta la TUA volontà” perchè lo so che dopo il diluvio arriva sempre l’arcobaleno, dopo la malattia arriva la guarigione e dopo la croce c’è la resurrezione!!


Quest’anno insomma è stato diverso, per tanti motivi, mi sento cambiata, più donna, più figlia, più moglie, più mamma. Sono una persona migliore? Non lo so, spero di si!


Ho un solo buono proposito per questo trentaduesimo compleanno in arrivo, svegliarmi sabato mattina come se fosse un “giorno 1”. Voglio fare meglio e non dare niente per scontato. Non voglio rimanere senza l’olio e correre ai ripari, ma voglio essere pronta a donarmi sempre, quotidianamente avere lo sguardo verso Lui per amare di più quaggiù. Con una sola preghiera in mente: Per la tua gloria, Signore, per la tua gloria e non la mia!

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