Le piccole cose belle


Oggi ho visto Chiara uscire di casa vestita di tutto punto per andare a sciare. L'ho osservata mentre si infilava il tutone da sola e sorridendomi mi diceva " Chiara va neve montagna!". Direte tutto normale! Esatto! Questa è l'attitudine che ci vuole nel vedere i progressi dei nostri figli! Non dobbiamo guardare ai risultati ma alla strada che abbiamo percorso per arrivarci.

La montagna è un ottimo esempio; Quando arriviamo sulla cima, di fianco alla croce e alle bandierine, guardiamo in giù, al sentiero che abbiamo percorso, ai sassolini che ci sono entrati nelle scarpe e che abbiamo tolto, alle radici degli alberi in cui abbiamo inciampato, forse ci hanno fatto cadere, ma ci hanno dato la possibilità di rialzarci.

Abbiamo preparato Chiara per questo giorno semplicemente permettendole di andare nel bosco con i compagnetti (il nostro asilo ha la "giornata nel bosco" ogni settimana) anche con la neve, anche quando si fa più fatica. Non le abbiamo negato la fatica di preparare i suoi muscoli ad uno sforzo maggiore, ben sapendo che a lungo andare, avrebbe portato i suoi frutti. 

Non abbiamo mai chiesto a Chiara e non lo chiederemo neanche a Pietro e a Gemma di " essere i migliori" in quello che fanno. Non abbiamo mai preteso, almeno spero, che Chiara raggiungesse una determinata "pietra miliare" prima dei suoi tempi. Cerchiamo, nonostante noi, nonostante la nostra voglia di vederla fare cose che fanno gli altri bambini della sua età di trasmetterle serenità. 

Ho imparato e continuo ad imparare ogni giorno per prima a rallentare e a vedere le cose dalla sua prospettiva e a non ledere la sua autostima. Poco importa se ha iniziato a camminare da sola dopo i due anni, si vede che quelli dovevano essere i suoi tempi. Poco importa se ancora non ha raggiunto l'autonomia ad andare in bagno e i "disastri" sono all'ordine del giorno. Poco importa se a tavola, quando si stufa usa ancora le mani per mangiare e non usa le posate e urla "maniiiiii" ma mangia di gusto tipo Alberto Sordi con gli spaghetti! Poco importa, e questo l'ho imparato da poco, se ancora non disegna certe cose, certe forme, ci arriverà!

Oggi imparerà per la prima volta a mettere un caschetto, degli scarponi da sci (e diciamolo che sono fastidiosi anche per noi adulti!) e degli sci e a seguire, in un ambiente a cui non è troppo abituata se non per le scivolate con gli slittini, le istruzioni di qualcuno diverso dalle sue dade.

Oggi, guardando la foto che mi ha mandato Cosimo, prima che partissero col pulmino, ( e che lei dicesse a Cosimo "non vuole) mi sono emozionata per l'esperienza così totalmente straordinaria e normale che vivrà Chiara durante questa settimana. Mi sono emozionata perchè sono riemersi tanti miei ricordi sulla neve e che non vedo l'ora di poter condividere con lei, magari non troppo in la. Se col corpo sono a casa, ad occuparmi della piccola Gemma, come giusto che sia, con la mente sono la, ad imparare come si fa lo spazzaneve con Chiara, come sono mentalmente con Pietro a preparare un caffè finto o a fare una gara con le macchinine all'asilo. 

Quando poi a mezzogiorno ho riabbracciato Chiara, le dade mi hanno detto che a causa di disguidi tecnici della scuola di sci, ci sono stati dei ritardi e che tutti i bimbi erano nervosi e stanchi... insomma la prima giornata non è andata un granchè, ma il bello è che c'è sempre domani per riprovare e questo vale per tutti, non solo per i nostri figli. 

Stasera, prima di dormire, ho chiesto a Chiara "allora domani si torna sugli sci?" mi ha sorriso, mi ha messo la sua manina sulla gola (suo segno distintivo di voglia di coccole) e mi ha detto " si! Chiara neve sci". Alè!..ecco il "traguardo" di dare un'altra possibilità al domani! 

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