Vita ordinaria


 

Ormai sono più di dieci giorni che penso ad una parola.

Non riesco a togliermela dalla testa.


E’ da tanto tempo che non scrivo sul blog, non voglio neanche guardare da quanto perché non mi sento in colpa. Forse una volta si, pensavo a cosa avessero pensato i “miei” lettori, avrebbero smesso di leggere o di condividere? Ma sapete perché non mi sento in colpa oggi?

Perché ho capito che in quel momento ero chiamata a fare altro. Altro che continua ogni giorno nella mia quotidianità, nella nostra quotidianità. A dare la vita ad altri per un Altro.

Presuntuosa? Bho...so chè è la verità..e questa verità mi sta rendendo più libera!


Ho sempre sofferto questo fatto del giudizio, pensavo che fosse una cosa leggera, di superficie ed invece il maligno sa come lavorarci bene e portare in profondità e farti dubitare di te stessa, come donna, come moglie e sopratutto come madre, perché, ricordiamocelo bene ( e lo dico sopratutto a la me stessa che rileggerà queste righe tra una settimana, tra un mese o tra un anno), il male colpisce proprio li dove dai la vita, dove ami, dove ti spendi, dove cerchi di mettere le fondamenta a qualcosa di stabile, dove sei felice e ti senti te stessa, perché il suo unico interesse è distruggerti.



Confidate nel Signore sempre,

perché il Signore è una roccia eterna;

perché egli ha abbattuto

coloro che abitavano in alto;

la città eccelsa

l'ha rovesciata, rovesciata fino a terra,

l'ha rasa al suolo. (Is, 26, 4-5)



Come dicevo, in questi giorni, questa parola tornava sempre a trovarmi per varie strade e sotto forme diverse. Per esempio un’amica ha condiviso uno pezzetto di un discorso di qualcuno che mi ha subito colpito:


Anche se ora può sembrare faticoso, anche se ogni mattina è un susseguirsi e ripetersi di gesti ordinari e quotidiani, anche se spesso ci priva di tante relazioni, anche se non vieni riconosciuta e valorizzata, tutto questo ti mancherà!...e in TUTTO ( mi permetto di sottolinearlo) questo c’è un segreto che non a tutti è dato scoprirlo: il segreto della vita ordinaria e semplice che ti rendi conto essere la vita vera. Non è un viaggio, non è un’emozione ( e questo anticipava un’ episodio successo nel fine settimana che mi ha fatto capire dove mi stava portando il male!), non la fama, non il successo, non lo straordinario, ma la vita ordinaria che ti riempie giorno dopo giorno di senso di pace, e ti fa sentire al tuo posto e ti fa sentire pieno. (cit.E.A.)



Mi sono ritrovata a scrivere sul mio libretto delle preghiere questo:

Ogni casa, ogni palazzo, ogni chiesa, ogni comunità, ha delle fondamenta. Per costruirle, ci si AFFIDA ad un bravo architetto, ad un bravo ingegnere civile e ad un bravo costruttore, e chi è tutto questo per la nostra vita?

Il Signore è la roccia, Lui è sempre con noi, Lui è colui dal quale possiamo sempre attingere.

Gli strumenti che ci da li conosciamo bene, è che a volte, ci si “tranquillizza” nella fretta delle cose da fare, nelle corse giornaliere. Quanto è difficile Signore esserti fedele come lo sei tu e rimanere fedeli alle promesse che facciamo a noi stessi, i famosi “buoni propositi” dell’anno nuovo che è iniziato, come vanno presto a scemare se non sono concreti ed affidati a te!

Ci chiediamo spesso come mettere in pratica, come dare carne alle parole che ascoltiamo durante la S.Messa, e credo che la risposta sia già stata data; non si ama a parole, ma solo nei fatti.

Provarci costantemente.


Un sacerdote che amo molto, scriveva qualche anno fa che la roccia è il modo con cui Gesù descrive l’amore di Dio per noi. L’amore non è un pensiero: è all’opera e costruisce fondamenta che resistono al vento, alla pioggia del male, delle contraddizioni, del dolore.


E’ facile farsi distrarre e dimenticarsi che il Signore mi sta chiamando li dove sono adesso; e per adesso intendo anche ora che ho appena finito di pulire vomito da terra (!). Nella mia vocazione, nel mio matrimonio, il Signore mi sta chiamando al servizio degli altri e questa è una chiamata che non si può ignorare! Questo vale per ognuno di noi! Le mamme americane hanno inventato uno slogan “ Raising Saint”, letteralmente crescere santi. Ma questo non si applica solo ai figli, si applica ai parenti, ai colleghi, agli amici, a tutti insomma! Questa cosa non se la sono inventata loro, lo dice la Chiesa, è scritto nel catechismo!


E’ una fatica immane, me ne rendo conto ogni giorno, da moglie e madre, quando la sera la stanchezza avanza ed è più facile sgridare, dare occhiate, giudicare...ecco la sabbia della mia vita!

Com’è difficile mettere pietra su pietra e impastare la “calce” della vita ordinaria e semplice...fare un complimento e mettersi in ascolto dell’altro, abbassare le difese, amare e lasciarsi amare.






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