“Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”.
Questa è la frase del Vangelo di
Luca che sembra fatta apposta per me!
Quanto mi riconosco in Marta,
sempre indaffarata, sempre presa da mille cose, certe volte mi sembra
di perdere la bussola.
Il Signore lo sa che ogni tanto
mi perdo nei meandri dei miei pensieri e mi viene a recuperare.
Oggi mi ha ripescato con un
messaggio di un’amica.
Ero tutta presa da un’agitazione
personale e questa mia amica mi ha scritto che il suo secondo bimbo
ha ricevuto la settimana scorsa una diagnosi pesante e difficile e
che era piena di domande a cui non sapeva dare una risposta e che
leggendo il nostro blog, insieme al marito, hanno deciso di cambiare
il loro modo di guardare a quella diagnosi. Questo messaggio mi ha
fatto essere fiera di quello che nel mio piccolo cerco di fare,
questo è lo scopo del blog, far riflettere e far cambiare
prospettiva sulle cose della vita.
Mi è venuto in mente quando una
dei vari pediatri che visitò Chiara dopo la nascita ci disse “..ha
la Trisomia 21, non aspettatevi molto” e io le risposi che quella
bambina era Chiara, con le sue caratteristiche, la sua personalità
ancora tutta da scoprire e che la Sindrome non la definiva come
persona. Non so come lo dissi, Cosimo sostiene che l’ho detto col
mio poco tedesco ma il messaggio era arrivato, io credo che fu lo
Spirito Santo!
Questo
ho scritto alla mia amica, di guardare suo figlio per quello che è,
un bambino che ha bisogno
della sua mamma e del suo papà, per la
persona che sta crescendo e sperimentando e di non lasciarsi frenare
dalla diagnosi; sarà lui ad insegnare loro le cose di cui avrà
bisogno, come fa Chiara con noi.
Questa
mia amica ha nel cuore e nella testa le stesse domande che avevo io
all’inizio e che ho ancora:
parlerà, capirà, camminerà….e la
scuola?
Chi non si farebbe queste
domande?
Ma noi abbiamo una risorsa in
più, possiamo guardare a Colui che fa nuove tutte le cose e che ci
insegna che non dovremmo mettere al centro solo le nostre azioni,
dobbiamo per prima cosa metterci in ascolto.
L’unica cosa di cui hanno
bisogno i nostri bambini è il nostro amore.
A
lei e a tutti voi lascio una preghiera che ho trovato ( per
Dio-incidenza) e
che ho fatto scrivere e poi l’ho incorniciata e appesa in cucina e
che è fatta apposta per tutte le Marte come me, per ricordarci di
rallentare e metterci in ascolto:
Signore,
padrone delle pentole,
dei piatti e delle casseruole
fra cui passo la mia giornata.
Io non posso essere la santa
che medita seduta ai piedi del
Maestro
e che ricama per Lui, con mani
bianche
e una candida veste di broccato.
Bisogna che io diventi santa qui,
in cucina.
Perciò fa in modo che io ti
piaccia
quando accendo i fornelli,
quando lavo i piatti e li
asciugo.
Se ho le mani di Marta,
che il mio cuore sia quello di
Maria.
Quando lavo per terra,
inginocchiata,
penso alle mani che hanno sanato
tante piaghe
e assolto i nostri torti.
Se lucido le scarpe, penso ai
tuoi sandali, o Signore.
Scusami se non ho il tempo
di pregare a lungo.
Riscalda la mia casa con il tuo
cuore,
non lasciarmi sola quando sono
triste
e con pazienza ascoltami se,
qualche volta, stanca, mi
lamento.
Quando servo a tavola il pranzo
che ho preparato,
accettalo anche Tu, perché in
ognuno dei miei cari
io servi te, o Signore.
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