Caro 2020, ti sono grata..ma anche no!

 

Il primo post della gratitudinechallenge risale al 27 luglio, sul primo momento avevo deciso di seguire questa sfida scrivendo sulle storie di Instagram ma poi mi sono resa conto che sarebbe stato più bello condividerlo in post veri e propri e allora iniziai a scrivere. Ringrazio Anita, per averla proposta a metà di questo anno che, diciamolo sinceramente, non ci ha ispirato molta gratitudine, ma devo dire ha scavato a fondo. Questo 2020, che vorremmo tutti dimenticare in realtà finirà nei libri di storia e quando i nostri figli e nipoti lo studieranno verranno da noi a chiederci dettagli, come facevo io con mio nonno sugli anni della guerra, o quando chiedevo a mia mamma di raccontarmi degli anni di piombo.

Alla fine, non sono riuscita a seguire la sfida, settimana per settimana, ma ho scritto su un quaderno le cose per cui ero grata.


coltiva l’abitudine di essere grato, ma scegli anche di arrabbiarti quando è necessario”


Qualche settimana un’amica ha condiviso il post della Piccola Farmacia Letteraria dove pubblicizzavano il loro ultimo lavoro: il quaderno dell’ingratitudine! La frase che presenta questo quaderno è quella che ho scritto qui sopra!

Sono giorni che ci rimugino su ed è proprio vero!

Allora, con alla mano la sfida della gratitudine, vorrei ripercorrerla, ( sono 52 punti io ne prendo solo alcuni, però vi lascio l’immagine) dicendo anche i grazie al….

Penso che il Signore non abbia niente da ridire, visto che anche lui ha avuto i sui cinque minuti nel tempio e non solo ( gli apostoli erano duri di comprendonio ogni tanto…perchè noi non lo siamo??)

Questo è il Te Deum più strano che io abbia scritto, ma penso che ne valga la pena e “sfido” anche voi a scriverne uno!



Perchè cominci la sfida?


Ho cominciato la sfida spinta dagli eventi di questo strano anno, che mi ha dato tanto (in primis un figlio) ma anche fatto annoiare parecchio (si ci si può annoiare anche con marito in teleworking e due pesti urlanti per casa)


Qualcuno che ami


Non mi ricordo a chi dedicai la storia, ora, direi grazie per i miei figli, che amo infinitamente ma l’ingratitudine arriva per tutte le ore “forzate” che abbiamo dovuto passare insieme! La prima settimana della prima quarantena è andato tutto liscio; intrattenevo Chiara con dei lavoretti, semplici attività, stendere la biancheria, passare il Swiffer ( adora farlo..ho sempre il parquet che brilla) e Pietro dopo il cambio pannolino e la poppata se ne dormiva beato nella culla o nella sdraietta cullato dal piede del papà che lavorava al pc. Insomma Cosimo ed io ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti “mazza, che bello!..che pacchia”. Poi qualcosa è cambiato, (grazie al..aggiungerei!) Pietro iniziava a guardarsi intorno e ad essere curioso e non voleva stare più solo nella sdraietta mentre Chiara tutte le mattine dopo colazione, andava all’ingresso, metteva sciarpa e cappello e bussava alla porta urlando “bimbiiiiiiii….asilooooooo” e perdevo una buona mezz’oretta a spiegarle che non si poteva uscire.

Alla fine di questa seconda terribile settimana iniziai a guardare fuori dal balcone, e ad individuare gli orari più consoni per scendere nel percorso pedonale condominiale senza incontrare nessuno, sopratutto altre mamme con bambini, desiderosi come noi di incontrarsi per fare chiacchere e giocare. Un sacrificio enorme, ma necessario.


Famiglia

Anche qui non mi ricordo cosa scrissi, ecco, vedete le storie si perdono, i post no!

Dico grazie per la mia famiglia, perché mi ha quasi sempre sostenuta nelle scelte che ho fatto nella vita, (il quasi è perché chi ti vuole bene cerca anche di darti consigli, il più delle volte non richiesti) ma che è sempre li quando ho bisogno di un consiglio o semplicemente di sfogarmi su una situazione. L’ingratitudine verso di loro non c’è, c’è però verso la situazione che siamo costretti a vivere e cioè la lontananza!..e non parlo di pochi metri o chilometri! Ok è vero, vivo in Austria e sono abituata a vederli 3 o 4 volte l’anno ma quest’anno purtroppo ci siamo visti solo una volta. Il resto tutto via cellulare! Non c’è sofferenza ma dispiacere, sopratutto per i bambini che non possono godersi i nonni e la bisnonna come si deve. Anche qui un sacrificio enorme, ma necessario.


Un membro della famiglia

Questo me lo ricordo! c’è il post! Ho ringraziato per Chiara. Ero sul divano e la osservavo giocare con Pietro. Ringraziavo per la sua spontaneità, per le piccole cose che mi fa notare e ringraziai anche per la pazienza che il Signore mi stava donando in quel periodo con lei. Non scrissi nulla sulla SDD ma vorrei spendere due parole qui: per un nano secondo, all’inizio di quest’anno, non sono stata grata per quel cromosoma in più. Non so se a causa di questa condizione o per il fatto che è una prematura ed è sotto peso, Chiara si ammala spesso ( si lo so, i bambini, soprattutto quelli che vanno all’asilo sono più soggetti alle influenze stagionali e altro) e questo la rallenta parecchio, la “ripresa” di forze è sempre lenta e questo certe volte mi butta giù e anche se cerco di mantenere la calma, mi preoccupo e mi sento di dire no, per questo non ringrazio!


Qualcosa che usi tutti i giorni e Tecnologia

Ringrazio, come scrisse Cosimo (qui) per la tecnologia, per come ci ha aiutato a rimanere in contatto quest’anno. Ci ha permesso di vederci, parlarci, raccontarci storie a distanza. Lo smartphone è l’oggetto che mi ha visto ridere e poi commuovere, mi ha visto anche arrabbiarmi parecchio per tante cose, soprattutto per la salute di mamma, per il non esserle più vicina. L’altra faccia della medaglia è quella in cui forse, a questa tecnologia stiamo dando un po’ troppa importanza, e certe volte è bene staccare la spina, anzi spegnere proprio il telefono. Questa pandemia ci ha insegnato a dare di nuovo valore alle relazioni, speriamo di non dimenticarcelo!


Formazione scolastica

Adoro aver studiato Turismo! Appena qualcuno ne parla mi si illuminano gli occhi! Voglio fare, viaggiare, organizzare le nostre vacanze, i nostri itinerari, insomma vado in brodo di giuggiole!!...penso che non debba aggiungere altro, caro 2020, ringrazio perché almeno siamo riusciti ad andare al sud ad un matrimonio di amici! Speriamo davvero in un 2021 migliore!

Qualcuno che hai conosciuto

Ringrazio per tutte le persone che in questi mesi, si sono messe in contatto con noi, tramite i social. Con alcuni di loro è nata anche una bella amicizia virtuale e speriamo di poterci incontrare presto!

Qualcosa che hai creato e un’opportunità che ti è stata data

Unisco queste due perché sono collegate, quest’anno sono entrata a far parte del team di “Stile di vita di una folle donna cattolica”, ringrazio Cristina per avermi voluta nel gruppo, e per darmi l’opportunità di esprimere una parte di me (preparo i post sull’arte cristiana, itinerari di fede e altro) che qui non saprei come inserire. Insieme a lei, Beatriz e Marica abbiamo creato il primo calendario liturgico per famiglie in italiano, ( lo trovate su Amazon, sia versione cartacea che Kindle qui) ed è anche semi tascabile! Quest’anno ho preso coraggio e ho iniziato anche a registrare i vecchi articoli e trasformarli in podcast!..si ci potete portare sempre con voi..ascoltateci su Spotify!


100 cose per cui ringraziare

Non ne scriverò 100 ma ecco qui la conclusione di questo Te Deum! Guardando queste due colonne, mi viene da dire che tutto sommato non è andata troppo male!

Rigrazio per:

- Chiara che ha iniziato a camminare da sola

- le amiche che ti fanno le feste a sorpresa

- le amiche che ti dicono che sono in attesa

- il parto andato bene e la nascita di Pietro

- il primo incontro tra Chiara e Pietro

- il vederli crescere insieme

- l’assestamento da 3 a 4 persone in casa

- le coccole

- i compleanni festeggiati nonostante tutto

- le nuove amicizie

- la riscoperta di tradizioni e gesti familiari

- il cambio di prospettiva su alcune cose

- le nuove ricette preparate con Chiara

- Chiara che inizia ad andare in bagno da sola

- tornare in Chiesa e partecipare alla S.Messa

- le belle giornate di sole che ci hanno permesso di passeggiare

- le giornate al mare a Luglio e Settembre

- il primo sorriso di Pietro

- il profumo dei fiori

- gli amici con giardino

- il balcone

.

Quello che mi ha fatto dire “ ma vaff...”

- Chiara malata proprio mentre partorivo

- la gelosia di Chiara ( anche se so che è un processo naturale)

- i litigi tra fratelli (da figlia unica, che voleva fortemente un fratello più grande (!) non li capisco!!)

- il Covid

- aver dovuto organizzare un asilo nido e un ufficio contemporaneamente

- la cattiveria della gente

- il non partecipare alla S.Messa in chiesa

- vivere un po’ troppo con la paura addosso

- la testardaggine di Chiara che non mi ascolta

- la salute precaria di mia mamma

- andare a fare la spesa con l’ansia addosso

- il non poter viaggiare ed andare a trovare i parenti

...





Commenti

  1. Grazie per queste riflessioni! Vorrei rassicurarti a proposito dei litigi tra fratelli: io sono una sorella maggiore e, adesso che io e il mio fratellino siamo entrambi adulti (35 e 29 anni), sono immensamente grata per tutte le volte che abbiamo litigato e ancora litighiamo, pur vivendo adesso in case diverse. Tra di noi c'è sempre stata una specie di tacito accordo: quando siamo soli non ci diamo ragione quasi su niente e battibecchiamo all'infinito; ma di fronte al resto del mondo siamo sempre complici e compatti! Questa dialettica con lui è stata una componente fondamentale della costruzione della mia personalità: avere accanto quotidianamente, fino a 31 anni, una persona che non me l'avrebbe mai data vinta è stato un allenamento per affrontare tutte le altre relazioni al di fuori delle mura domestiche. E ho anche imparato che si può discutere per ore e volersi sempre bene, anzi, sempre di più! Insomma, mio fratello è il regalo più bello che mi abbiano fatto i miei genitori terreni, in collaborazione con quell'altro Papà lassù. Ho sempre sognato che arrivassero altri fratellini dopo di lui, ma purtroppo siamo rimasti solo in due...
    :-)
    Buoni litigi ai due fratellini, quindi... e buon 2021 a tutta la famiglia!

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